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al testo di Francesca Lo Bue
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Gli erranti Esilio! La distanza si fa densa, respiriamo l'aria della ferita: "vivere è un precetto obbligatorio" (Pablo N eruda)
Desolata malinconia degli erranti, rassegnata nel suo declivio circolare, inconfessata… S’apre la scintilla azzurra delle viole nella fatalità ondulata delle messi del tramonto… angoscia senza consolazione, piramide di carta nel deserto audace. Curiosità irata, e nel cuore pietre di lagrime rinsecchite con la timida fuggevole allegria degli scarafaggi. Perché le rose scoppiano aromi per gli altri? Abisso di dolore innominabile, mistero dell’essere di alcuni, di quelli che pagano, per la burla di Dio che non si stanca di farsi aspettare.
Los Errantes
Melancolía de los errabundos,
inconfesada en su declive circular.
Se abre la chispa azul de las violetas
en la fatalidad ondulada de las mieses del ocaso.
angustia espesa sin consuelo,
pirámide de papel en el desierto audaz.
Curiosidad airada,
y en el corazón piedras de lágrimas resecas,
con la avergonzada y escurridiza alegría del
arácnido.
¡Por qué las rosas estallan aromas para los otros!
abismo de pesar indescifrable.
Misterio del ser de algunos, de los que pagan
por la burla de Dios que no se cansa de hacerse esperar.
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